Con una recentissima ordinanza del dicembre 2021 la Suprema Corte ha rimesso alla Corte Costituzionale la questione della legittimità costituzionale dell’art. 2033 c.c. per come sino ad oggi inteso ed applicato in caso di indebiti retributivi specie se conseguenti ad erronei trattamenti corrisposti da Enti pubblici. Alla luce della pronunzia resa dalla Corte EDU, nel gennaio 2021, ritenuta espressione di un orientamento consolidato, la Suprema Corte ha finalmente aperto al rilievo dell’affidamento incolpevole e della tutela della buona fede del lavoratore percipiente che si trova, in non pochi casi, a dover restituire somme, anche ingenti, magari ad anni di distanza dalla loro erogazione e sulla cui “stabilità” e definitività aveva fatto conto per soddisfare le esigenze di vita. A questo punto non rimane che attendere la decisione della Consulta che potrebbe avere un impatto a dir poco rilevante su un contenzioso estremamente diffuso.

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